Il nome Boswellia non dirà nulla alla maggior parte delle persone, anzi suonerà quasi ostico. Ma se diciamo incenso le cose cambiano: la Boswellia, pianta sempreverde che cresce in Africa orientale, in medio oriente, in India e in Pakistan, è l’albero dalla cui resina si ricava il cosiddetto franchincenso, sostanza odorosa usata nei riti religiosi fin dall’antichità.

Una leggenda narra che l’imperatore romano Nerone, per il funerale della moglie, abbia bruciato un quantitativo di incenso pari a quello usato in un’anno dall’intera città di Roma. Ancora oggi la resina odorosa della Boswellia viene usata non solo per gli incensi, ma anche nella preparazione di profumi e cosmetici.

Ma non è l’unico utilizzo della resina gommosa della Boswellia, riconosciuta come pianta officinale con effetti sulla funzionalità articolare, la funzionalità del sistema digerente e il contrasto di stati di tensione localizzati.

La medicina ayurvedica da secoli utilizza la resina ricavata da questa pianta attribuendole un’azione antinfiammatoria, antidolorifica, analgesica e antireumatica e consigliandone l’utilizzo alle persone affette da problematiche infiammatorie intestinali e articolari.

Esistono una trentina di specie di Boswellia, le più alte raggiungono anche i 5-6 metri di altezza e dalla folta chioma fioriscono fioriscono piccoli fiori bianchi. Il nome Boswellia venne dato dal botanico inglese William Roxburgh, che studiò per molti anni questa affascinante pianta.

La Boswellia è uno degli ingredienti di Coli EV, integratore alimentare con una formulazione realizzata per il benessere del tratto intestinale