Il cervello, si sa, è l’organo a cui è stata affidata la funzione di gestire tutto il nostro organismo, lo impariamo sin dai banchi di scuola, quando la maestra spiega il funzionamento del cervello e le sue caratteristiche anatomiche e biologiche.

In qualità di “motore” del nostro corpo, il cervello coordina sia le funzioni fisiche sia le funzioni cognitive che ognuno di noi usa ogni giorno. Quest’ultime nello specifico sono le abilità utilizzate nel regolare il rapporto che abbiamo con l’ambiente che ci circonda; esse infatti vengono acquisite fin dai primi istanti di vita e devono essere mantenute forti e allenate in ogni fase della vita.

Le funzioni cognitive sono diverse, ma oggi ci concentriamo su una in particolare: la memoria.

Cos’è la memoria?

Questa funzione cerebrale si identifica come la capacità del nostro cervello di conservare e immagazzinare informazioni e richiamarle nel momento in cui queste si rendano necessarie. Esistono tantissimi sistemi di memoria, proprio perché i “magazzini” e le componenti che costituiscono questa funzione mentale sono molteplici e intrinsecamente connessi tra loro.

Una distinzione molto utilizzata e nota considera come fattore principale il tempo di mantenimento delle nuove informazioni:

  1. Memoria sensoriale, è quella imputata all’immagazzinamento dei dati che provengono dagli organi di senso e rimangono fissi solo per pochi secondi;
  2. Memoria a breve termine, in questo caso l’informazione rimane “in magazzino” per pochi minuti se non addirittura uno solo e la sua capacità di archiviazione è decisamente limitata;
  3. Memoria a lungo termine, è il bacino più capiente alla quale passano le informazioni che vengono processate ed elaborate per essere integrate con quelle già presenti, come per esempio nuove nozioni scolastiche o apprendimenti generici.

Abbiamo già detto che i sistemi della memoria sono molteplici, ma ce n’è uno che merita un po’ di attenzione in più: la memoria di lavoro. Questo specifico sistema consente di conservare temporaneamente ed elaborare attivamente le informazioni per poterle poi manipolare, possiamo dire che è come un blocco per appunti da utilizzare ogni qual volta ne abbiamo bisogno, come per esempio per fare costruire mappe concettuali o pianificare un pomeriggio di studio in vista di un compito o un’interrogazione.

Come possiamo sostenere la nostra memoria?

Avendo una capacità limitata, la memoria deve essere mantenuta costantemente attiva, ma come possiamo supportarla e allenarla?

Non ci sono tecniche e trucchi universali, la maggior parte di questi sono puramente personali a seconda delle attitudini di ciascuno di noi. Un esempio di supporto per le funzioni cognitive della memoria può essere fare schemi e mappe concettuali, che sono utili sia in fase di memorizzazione dell’informazione sia per recuperarle in seguito; l’uso di colori, immagini e collegamenti sonori arricchiranno le vostre mappe creando dei veri e propri supporti di memoria. Un altro modo di integrare le informazioni e memorizzarle può essere l’uso di input sensoriali differenti e con una modalità interattiva e partecipativa, stimolando così la componente emotiva e motivazionale che migliora la memorizzazione e, più in generale, l’apprendimento.

Come sempre anche la natura ci viene in aiuto quando si tratta di supportare le funzioni mnemoniche del nostro cervello: tra i monocomponenti i più indicati sono Ginkgo Biloba, come supporto per migliorare le performance e superare periodo di particolare stress, ed Eleuterococco, rimedio naturale e potente antistress ed è ottimo anche in caso di mancanza di concentrazione. Dalla linea Energy di Erba Vita, Memo Energy e Memo Rigenera 50+ uniscono tutte le funzionalità di estratti vegetali e fattori nutrizionali indicati per il supporto della memoria e delle funzioni cognitive.