IL CORRETTO EQUILIBRIO ACIDO-BASE NEL CORPO UMANO

Il giusto equilibrio acido-base del sangue, dei fluidi corporei e di tutti i tessuti ha un ruolo fondamentale nei fenomeni complessi della biochimica del corpo umano, che sono alla base della vita.

Per misurare questo parametro si utilizza il pH, un’unità di misura che esprime la concentrazione degli ioni idrogeno (o ioni H+): più la concentrazione di ioni idrogeno è alta, maggiore sarà il grado di acidità.

I valori di pH sono compresi tra 0 e 14, tanto più il suo valore numerico è basso (pH bassi) tanto più una soluzione è acida. Un valore di 7 indica un pH neutro, mentre un valore maggiore di 7 indica un valore di pH alcalino (o basico).

Non c’è un valore che va bene per tutto l’organismo: i tessuti e gli organi hanno bisogno di pH specifici per poter svolgere le proprie funzioni. I fluidi corporei (ad eccezione del succo gastrico, che è decisamente acido) hanno generalmente valori di pH compresi tra 6,5 e 8 ed è per questo motivo che questo intervallo di valori viene definito pH fisiologico.

IL CONTROLLO DEL PH NELL’ORGANISMO

Il mantenimento del pH entro i valori fisiologici è importantissimo per il corretto svolgersi di tutte le funzioni metaboliche vitali. Per questo motivo, il corpo umano utilizza speciali sistemi “tampone” molto efficienti, che hanno lo scopo di contenere possibili variazioni di pH nei vari tessuti:

• sistemi tampone del sangue e di tutti i fluidi;

• scambio di gas a livello dei polmoni;

• secrezione renale.

Nel corpo umano gli acidi si possono formare, in particolare, in seguito alla digestione delle proteine. Quelli provenienti dalla digestione delle proteine vegetali vengono eliminati facilmente e velocemente attraverso i polmoni, mentre quelli prodotti dal processo di digestione delle proteine animali vengono eliminati principalmente grazie ai reni.

IL RUOLO DELL’ALIMENTAZIONE NELL’EQUILIBRIO ACIDO-BASE

Numerose pubblicazioni scientifiche evidenziano il fatto che l’alimentazione abbia un suo ruolo nell’equilibrio acido-base. Ad esempio, un’alimentazione basata su un notevole consumo di carni e proteine animali, formaggi e latticini può generare un carico maggiore di acidi, a differenza di un’alimentazione che contiene anche una importante quota vegetale. È chiaro che questi cibi sono indispensabili per l’organismo e non devono assolutamente essere eliminati, ma solo, eventualmente, ridotti, dal momento che rappresentano una fonte importante di proteine. Per compensare l’apporto di questi alimenti, si consiglia uno stile alimentare basato su un adeguato consumo di verdure, legumi, cereali integrali.

LA CLASSIFICAZIONE DEGLI ALIMENTI

Alimenti definiti “acidificanti”: sono generalmente rappresentati da formaggi, carni e uova.

Il latte e la frutta secca sono ritenuti leggermente “acidificanti”.

Alimenti definiti “alcalinizzanti”: sono generalmente rappresentati dalla frutta e le verdure fresche.

Alimenti definiti “neutri”: sono generalmente rappresentati dai cereali integrali e dai legumi.

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