Il ginkgo biloba è considerato un vero e proprio fossile vivente. Apparso sulla terra oltre duecento milioni di anni fa, è l’unico sopravvissuto della famiglia delle Ginkgoaceae.
Il ginkgo è botanicamente una conifera, anche se ha l’aspetto di un grande albero caducifoglia.
È una pianta piuttosto resistente alle malattie, ma anche alle condizioni climatiche avverse così come allo smog.
Può superare i 30 metri d’altezza e la sua chioma è formata da foglie dalla caratteristica forma di ventaglio e con nervature tipiche delle felci, con una spaccatura al centro che determina i “due lobi”. Le foglie di un colore verde brillante in primavera ed estate, diventano giallo oro in autunno.
Tra il quindicesimo e il trentesimo anno di vita, l’albero femmina comincia a fruttificare: i frutti, che giungono a maturazione in autunno, sono di forma rotonda e di colore marrone, contengono semi a loro volta protetti da un guscio legnoso, mentre sono ricoperti da un involucro carnoso caratterizzato da un odore poco gradevole.
Il legno si presenta di colore giallo, mentre la corteccia liscia e argentea nell’albero giovane, invecchiando tende al marrone scuro.